Giornata internazionale della nonviolenza
2 ottobre. Bolsena, Libr’osteria “Le Sorgenti”: celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza, istituita nel 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per divulgare il messaggio della nonviolenza, anche attraverso l’informazione e la consapevolezza pubblica, al fine di promuovere una cultura di pace, tolleranza, comprensione tra i popoli. Aderendo alla campagna dell’ONU per riaffermare “la rilevanza universale del principio della nonviolenza”, il Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia, in collaborazione con la libr’osteria “Le Sorgenti” di Bolsena, ha organizzato una iniziativa di accostamento al pensiero e all’azione di Aldo Capitini.
Katia Maurelli, libraia e Luciano Dottarelli, presidente del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia, hanno presentat la figura del filosofo, educatore, poeta, teorico ed attivista della nonviolenza, nato a Perugia.
Poeta del pensiero, Aldo Capitini ha lasciato libri indimenticabili come “Atti della presenza aperta” (1943), “La realtà di tutti” (1948), “La compresenza dei morti e dei viventi”(1966).
Infaticabile costruttore di pace, fu anche ideatore e promotore della Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli Perugia-Assisi, la cui prima edizione si svolse nel 1961 con un corteo nonviolento che utilizzò per la prima volta la Bandiera della pace, divenuta poi simbolo dell’opposizione a tutte le guerre.
L’iniziativa del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia per la Giornata internazionale della nonviolenza, che ha preceduto di una settimana l’edizione 2016 della Marcia Perugia-Assisi (il 9 ottobre), ha preso lo spunto dalla proiezione del docufilm “La mia nascita è quando dico un tu. Aldo Capitini e Perugia”, realizzato per la RAI dal regista Pino Galeotti, che è stato presente all’incontro.
Il film, che trae il titolo da alcuni significativi versi del poema “Colloquio corale” del 1956
(La mia nascita è quando dico un tu.
Mentre aspetto, l’animo già tende.
Andando verso un tu, ho pensato gli universi.)
è un prezioso invito alla conoscenza di una delle figure più luminose del Novecento italiano, che merita di essere apprezzata nel suo giusto valore.